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Previati, Gaetano.

Pittore italiano. Compiuti gli studi all'Accademia d'Arte di Ferrara prima, e di Firenze poi, si trasferì a Milano, dove frequentò l'Accademia di Brera, seguendo i corsi di G. Bertini. Esordì nel 1879 con Gli ostaggi di Crema (Firenze, Galleria d'Arte Moderna), che gli valse il premio Canonica. Il primo grande successo fu comunque Valentino a Capua, che P. inviò alla Nazionale di Torino del 1880, e in cui la critica vide una manifestazione di notevole genialità. Attratto dall'ultimo Romanticismo lombardo e affascinato dalla pittura di T. Cremona e di D. Ranzoni, vicini al gruppo letterario della Scapigliatura, tra il 1879 e il 1888 P. preferì opere a soggetto storico, patriottico o melodrammatico (Paolo e Francesca, 1887). Ma già con il Bacio (1887), sembrò esprimere il desiderio di raggiungere maggiori risultati nell'uso del colore e nella tecnica scientifica, superando il gusto chiaroscurale per arrivare a una presenza più decisa di luce irreale. Il 1889, con Pace, segnò l'adesione agli indirizzi divisionisti di Segantini. Seguì, sempre nel 1889, una prima edizione del Mattino, che venne ripresa in seguito e che il pittore stesso considerò come la prima opera eseguita nella nuova maniera della "spezzettatura del colore che dà l'impressione di una maggiore intensità di luce". Nello stesso anno iniziò Maternità, una composizione che sempre più confermò P. nella schiera dei pittori divisionisti, dai quali comunque si distinse per una spiccata tendenza simbolista-religiosa. Nella medesima direzione tematica dipinse una serie di quadri fra cui Re Sole, La caduta degli Angeli, e la serie della Via Crucis, nonché le tavole per l'illustrazione dei Promessi Sposi per l'edizione Hoepli del 1900 e realizzate tra il 1891 e il 1896. Importanti per capire la posizione di P. sono i testi da lui stesso redatti a teorizzazione del Divisionismo e della "luce-sostanza-colore”: La tecnica della pittura (1905), I principi scientifici del divisionismo (1906), Della Pittura, Tecnica ed Arte (1913). I modi di P., spesso contraddittori quando sembrano recuperare i toni pieni e i colori stesi a larghe zone, o quando sconfinano addirittura nel gusto liberty e nello stile floreale del Modern Style, appaiono comunque come il fenomeno più importante del primo Novecento pittorico italiano (Ferrara 1852 - Lavagna, Genova 1920).